SPETTACOLO
Perché ho scelto di fare il giornalista - autobiografia a cura dell'Editore A.G |
Di Antonio Gentile. Sono giornalista professionista dal secolo scorso. Sono blogger,influencer social, copywriter, giornalista e divulgatore digitale nel terzo millennio.Scrivo e curioso nelle pieghe della vita.Ogni giorno mi impegno a scrivere , a intervistare e comunicare bene.Le mie passioni? Viaggiare, camminare, scrivere, cucinare , ascoltare musica, fotografare, andare in bicicletta, a teatro e a volte al cinema. Prendermi cura di persone e cose, anche attraverso i consigli che non nego a nessuno.Leggere, creare connessioni tra le persone, cucinare, ospitare e poi basta perché è il tempo che manca, non le passioni!Sono diventato un “inviato speciale” per conto di una nota radio di Frosinone, Radio Tele Magia, dal gennaio 1980, quando dovevo fare la diretta in radio, mi fermavo a una cabina telefonica e con un gettone chiamavo in redazione chiedendo la priorità , ho dovuto fare un corso di giornalismo e poi andare a bussare a destra e a sinistra affinché qualcuno mi dava la possibilità di iniziare a lavorare. Ora invece fai 18 mesi di cosiddetto praticantato, ti prepari per l’esame scritto/orale e se lo passi ottieni il tesserino amaranto da professionista, mentre quello da pubblicista è verde. Ho iniziato proponendomi a giornali e redazioni che mi piacevano,facendo proposte di notizie e articoli. Quasi subito ho scelto una specializzazione, quella politica ed enogastronomia. Sono curioso e ho scritto anche articoli di moda, cucina, arredamento, design, arte,Marketing , sostenibilità… Amo fare le interviste più delle inchieste.Ho realizzato il sogno di essere inviato speciale, non di guerra ma di bontà, tradizioni della Terra e di fatti umani, di storie di vita e di persone che volevano raccontare la propria storia.Per molti anni ho girato in largo e in lungo per tutta italia, ma anche all’estero per realizzare fotoreportage su prodotti che usiamo e mangiamo, su cultura e storie di vita, di cui (spesso) non neconoscevo le caratteristiche. Per esempio, sono stato a Vicenza per sapere tutti i segreti del baccalà, ad Amatrice per capire come cucinare la vera matriciana, a Cuba per lo zucchero di canna e i sigari, a Palermo per scoprire i segreti dei cannoli siciliani, nella media valle del Liri per conoscere la terra dei vigneti del Buon Cabernet Doc. Insomma, sempre in giro per capire e apprendere.. Andavo al supermercato vicino a casa, curiosavo tra gli scaffali e il banco frigo e poi creavo piatti nuovi e scrivevo qualche articolo. Servizi che realizzavo a costo zero per il giornale.Oggi la scrittura è solo una parte di questa professione. A parte alcuni, pochi giornalisti professionisti, la maggior parte di chi,come me, lavora come freelance …fa di tutto!Oltre a scrivere articoli e recensioni per noti giornali, ho ritagliato ruoli diversi come presentatore, conduttore Tv e Radio, moderatore,formatore docente, consulente di comunicazione e marketing… Penso che il lavoro te lo devi inventare, lo trovi andando a proporti con l’umiltà di imparare ogni giorno qualcosa, con disponibilità e capacità di contribuire a progetti comuni, con idee, creatività e mettendoti nelle scarpe degli altri.Tornando alla scrittura, posso dirvi che dati i tempi e la rivoluzione in corso, pensando al passato, una mia cartella giornalistica (1800 battute, 30X60 righe) ha perso il 50% di valore. Cioè, se fino al 2008 avevo un valore di 100, cifra a caso, oggi valgo 50 e non perché io non sappia più scrivere, ma perché ormai la notizia per il cartaceo sta morendo, oggi c’è aria di w3b, tutto è più rapido e poi oggi si l’inca tutto, per poi postare sui social. Se sei freelance o giornalista in redazione. Il comune denominatore è informarsi, leggere e sapere cosa sta accadendo nel mondo.Poi, c’entra anche la specializzazione: il giornalista di cronaca frequenta tribunali e commissariati, quello di spettacoli va a teatro,cinema eccetera, per fare due esempi.Il freelance corre e propone, quello che sta in redazione fa proposte e riceve incarichi nelle riunioni che possono essere quotidiane,settimanali, mensili, dipende dalla periodicità dei media. I giornali si fanno al 60/70% al computer. Per cui, chi è interno a una redazione trascorre le giornate facendo il cosiddetto lavoro di macchina o “cucina di redazione”: fa titoli, occhielli, sommari, didascalie a foto agli articoli. Passa le giornate a chiudere pagine preparate dai grafici, pagine che vanno poi mandate allo stampatore. Ha la sicurezza di uno stipendio e corre, come il freelance che non ha sicurezze economiche ma gode di maggiore libertà e creatività. Entrambi sono sempre di corsa dietro al tempo: sembra che non ne abbiano mai abbastanza! Le mie competenze sono tante, in primis essere un Professionista, pubblicista o freelance, per me non ci sono differenze: sei giornalista, punto.Come giornalista, svolgi una professione con responsabilità sociali e una deontologia da rispettare, devi essere onesto, curioso, appassiona |